Lo sforzo del pittore d’oggi è di realizzare “quanti” nuovi nella coscienza della realtà ultima, se non nella fatalità di un’intuizione. Al di là del vano dibattersi delle estetiche post-impressioniste, post-cubiste post-espressioniste, e del permanere ostinato dei residuati incantesimi metafisici anche in quelle estetiche; al di là dell’accademismo astrattista sul composito dedotto, sul ripetitivo analogico.