Emilio Vedova Ciclo S.8, 1960
olio su tela
110,3 x 110,3 cm
Il 1960 è un anno cruciale per Vedova. Esce il volume Pagine di diario, una raccolta di scritti dell’artista con un testo di Werner Haftmann. Alla XXX Biennale di Venezia l’artista vince il Gran premio per la pittura.
Ha una sala personale dove espone undici dipinti provenienti in parte dalle collezioni di Giuseppe Panza di Biumo, Paolo Marinotti e Galleria Blu di Milano. Lo stile dei dipinti è molto simile a Ciclo S.8. La pittura è vigorosa: i colori rossi, gialli e blu hanno toni accesi.
Sala personale di Vedova alla XXX Biennale di Venezia, 1960, con alcune opere esposte del 1958-1960; alcune di esse entreranno in collezioni pubbliche italiane.
Scontro di situazioni ’59 – I – 4, 1959
Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
Contrasto 1959 – n. 2 V., 1959
MART, Rovereto, prestito da collezione privata
I giorni dell’inaugurazione ai Giardini offrono a Vedova l’occasione di rivedere amici artisti e critici. Philip Guston e Dore Ashton sono tra le conoscenze newyorkesi che proprio allora ritrova a Venezia. Guston è tra gli artisti invitati a esporre nel padiglione degli Stati Uniti, dove riunisce tredici dipinti in parte provenienti da istituzioni pubbliche quali il MoMA e il Whitney di New York, la Albright Art Gallery di Buffalo, e da gallerie come la Sidney Janis o da collezioni private come quella di Ileana Castelli.
Vedova e Philip Guston a Venezia, giugno 1960.
Nei lavori su carta di questo periodo riemerge la caratteristica forza espressiva dell’artista, sempre imperniata sulla gamma dei rossi, gialli e blu. In alcune opere il nero diviene lo sfondo che pone in risalto intrecci cromatici dai toni accesi.
Senza titolo, 1956-1957
tempera, inchiostro, pastello e carta su carta
37,7 x 50,3 cm
Per la Spagna ’60/’61,1960-1961
tempera, inchiostro, pastello, carboncino su carta applicata su tela
41,7 x 65,5 cm