Fotografia Agostino Osio - Alto Piano
L’Arts Council Malta, sotto l’egida del Ministry for the National Heritage, the Arts and Local Government, è lieto di presentare il Padiglione di Malta alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia 2022, co-curato da Keith Sciberras e Jeffrey Uslip, che avrà come protagonisti gli artisti Arcangelo Sassolino, Giuseppe Schembri Bonaci e il compositore Brian Schembri.
Per l’occasione viene presentata un’installazione dal titolo Diplomazija astuta, concepita come rivisitazione in chiave contemporanea del capolavoro di Caravaggio, La decollazione di San Giovanni Battista (1608), conservato nell’Oratorio della Co-Cattedrale di San Giovanni a La Valletta. La narrazione biblica si incrocia con un’opera contemporanea tracciando una linea di continuità in cui metafore e spunti di riflessione si intersecano in una complessa rete di rimandi. Lo spirito che permea l’Oratorio di La Valletta viene riproposto nel Padiglione di Malta traducendo le tematiche presenti nel dipinto di Caravaggio in un contesto attuale di forte impatto emotivo. Lo spettatore è ora chiamato ad attraversare uno spazio in cui la tragedia e la brutalità della cruenta uccisione di San Giovanni sono replicate nel presente, in un contesto che combina in sé musica e fenomeni legati al mondo della fisica. Lo scopo è trasmettere un messaggio fondamentale: sanare le ingiustizie del passato per trasmettere al futuro principi di rinascita e salvaguardia della vita.
Grazie a sofisticati mezzi tecnologici che attivano processi di induzione, l’installazione cinetica di Arcangelo Sassolino è concepita per generare piccole gocce di acciaio fuso che, attraverso un sistema di canalizzazione predisposto al di sopra di sette bacili rettangolari colmi d’acqua, le fa cadere dentro ognuno di essi. Il metallo incandescente, di un vivido colore arancione, a contatto con l’acqua sibila e si raffredda per poi scomparire nell’oscurità. A scandire il tempo, segnato dalla frequenza con cui le gocce di acciaio cadono verso il basso, è lo “spartito percussivo” creato dal compositore musicale Brian Schembri, imperniato su due diversi componimenti, uno antico e l’altro moderno: il primo, Ut queant laxis, canto gregoriano dell’VIII secolo attribuito a Paolo Diacono, in onore della natività di Giovanni Battista celebrata il 24 giugno, poi ripreso nell’XI secolo dal monaco benedettino Guido d’Arezzo per formulare il primo sistema di insegnamento, lettura e interpretazione della musica; il secondo, Missa Mundi dell’autore contemporaneo Charles Camilleri. L’artista Giuseppe Schembri Bonaci è l’autore del testo inciso su una grande lastra metallica collocata all’ingresso della sala, con brani tratti dall’Antico Testamento, in particolare dal Libro di Ezechiele, in una commistione tra aramaico, greco antico, latino, ebraico e islamico.
Diplomazija astuta postula l’idea che il progresso industriale culmini nella facoltà dell’uomo di autodistruggersi. Ugualmente la società, qui simboleggiata dall’acciaio, per pianificare il proprio futuro e attualizzarlo nel presente, deve giungere a un punto di dissoluzione. Ecco perché l’acciaio, emblema per eccellenza di modernità, viene fuso: tale azione, che qui si compie in termini fisici, pertanto reali, ma anche metaforici e spirituali, è necessaria affinché possa iniziare un nuovo progresso.
Diplomazija astuta è infestata dagli spettri della decollazione di San Giovanni, in altri termini da tematiche politiche in aperta competizione, da costumi culturali e dalla strumentalizzazione di dinamiche geopolitiche. Attraverso la nuova rappresentazione del soggetto di Caravaggio, resa in un linguaggio contemporaneo, la tragedia biblica si rinnova in ciò che accade ora nel mondo, rivelando i punti ciechi e i fallimenti di un progresso umano auspicato nel corso dei millenni: disonestà, inganno, falsità, negligenza dei media, armamento delle idee.
Diplomazija astuta, radicata nel talento creativo e nella cultura maltese, eleva le potenzialità dell’espressione artistica per condurci attraverso la complessità delle diverse epoche storiche. José Herrera, Minister for the National Heritage, the Arts and Local Government, afferma: “Avendo ben presenti gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, l’intervento nel Padiglione di Malta dimostra come l’arte possa interpretare le idee, gli ideali e le aspirazioni della società. Si propone qui un’esperienza culturale trascendente, in cui lo spettatore immagina un percorso verso la riconciliazione; è per noi motivo di grande orgoglio presentare questo progetto di indiscutibile rilevanza nell’ambito di una delle più importanti rassegne d’arte contemporanea al mondo”.
Il presidente esecutivo di Arts Council Malta, Albert Marshall, osserva a sua volta: “Questa straordinaria installazione, frutto dello sforzo creativo e della collaborazione tra curatori e artisti, contribuisce a dare rilievo al Padiglione di Malta, in cui convivono passato e presente. Diplomazija astuta crea un palinsesto che pone a confronto la pala caravaggesca e la cultura visiva contemporanea maltese in un intreccio di inusuale attualità”.
Le fotografie sono state realizzate da Agostino Osio - Alto Piano