Panorama, Procida

Galleria dello Scudo è lieta di annunciare il primo appuntamento in presenza del consorzio ITALICS di cui è tra i fondatori. ITALICS per la prima volta in Italia ha riunito le più autorevoli gallerie di arte antica, moderna e contemporanea attive nella Penisola, tutte impegnate in un progetto comune che trova la sua prima proiezione dal vivo con PANORAMA, mostra diffusa sull’isola di Procida (Napoli) da giovedì 2 a domenica 5 settembre 2021, a cura di Vincenzo de Bellis, direttore associato e curatore per le arti visive del Walker Art Center di Minneapolis. La mostra rientra nel programma di iniziative ‘Verso Procida 2022’.

Si tratta del primo di una serie di eventi espositivi che, sempre con il titolo di PANORAMA, ITALICS dedicherà con cadenza periodica al racconto di alcune tra le località più affascinanti del paesaggio italiano, proseguendo lo straordinario viaggio iniziato a ottobre 2020 tra le pagine web della piattaforma Italics.art.

Questa prima edizione di PANORAMA, ospitata nell’isola di Procida, luogo di grande suggestione caratterizzato da una forte vocazione intellettuale e da una natura prepotente, si concretizza a seguito di un lungo dialogo tra il curatore Vincenzo de Bellis e Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.

La mostra si compone di una selezione di opere tra scultura, pittura, video, performance e installazioni provenienti da contesti storici e produttivi diversi tra loro. Il percorso si sviluppa lungo siti espositivi diffusi sull’isola, tra architetture pubbliche e private, chiese, palazzi storici e aree popolari, trovando il suo centro catalizzatore nella zona dell’antico borgo fortificato di Terra Murata, dominato da Palazzo d’Avalos (1563) un tempo cittadella carceraria.

Dal confronto tra il curatore Vincenzo de Bellis e Agostino Riitano emergono alcuni caratteri nodali del progetto: il rapporto fra l’opera e uno spazio estremamente connotato come quello dell’isola, il potenziale sociale inteso come tentativo di rinnovare la comunicazione e la fruizione dell’arte e, non da ultimo, il dialogo con le istituzioni.

Disseminando il progetto sul territorio, PANORAMA presenta non solo le sue opere ma anche le case, le chiese, le strade, le terrazze, le piazze e i cittadini stessi di Procida. ITALICS rinnova così il proprio impegno nella promozione della bellezza del Paese nella sua profonda complessità, attraverso lo sguardo dei galleristi italiani.

La mostra, realizzata grazie al supporto di Intesa Sanpaolo e Tod’s, si avvale inoltre del sostegno della Regione Campania e della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee – Museo Madre, del patrocinio del Comune di Procida e della collaborazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte.

Galleria dello Scudo presenta in mostra l’opera di Luigi Ontani DantElegia, eseguita in ceramica di Faenza nel 1998. L’artista si ritrae come Dante Alighieri, di cui ora ricorre il VII centenario della morte. La scultura è collocata nell’androne del seicentesco Palazzo Scotti in via Vittorio Emanuele 153.

Valerio Adami | Biografia, Opere, Esposizioni

Valerio Adami nasce a Bologna il 17 marzo 1935. Compiuti gli studi scientifici a Milano, dove nel frattempo la famiglia si è trasferita, decide di dedicarsi alla pittura entrando nell’atelier di Felice Carena a Venezia, cui segue l’incontro nel 1951 con Oskar Kokoschka, quindi la formazione all’Accademia di Brera con Achille Funi. Nel 1952, dopo il suo primo soggiorno a Parigi dove dipinge Bambine in seggiolino e L’asino d’Empoli, si trasferisce a Londra e, su invito di Roland Penrose, espone all’Institute of Contemporary Arts. Nel 1962 sposa Camilla, con cui si stabilisce ad Arona, sul Lago Maggiore. Invitato a Documenta III a Kassel da Werner Haftmann nel 1964, l’anno seguente figura nella mostra dal titolo I massacri privati, Gli omosessuali-Privacy e Le stanze a canocchiale, tenutasi a Milano, città dove nel 1966 presenta Immagini con associazioni alla Galleria Schwarz e allo Studio Marconi. A questo periodo risale il suo incontro con Ezra Pound a Venezia, quindi il suo trasferimento a New York, dove alloggia al Chelsea Hotel: nascono qui le grandi tele dedicate alle stanze dell’albergo, alle latrine, agli omosessuali. “Toilettes, hotel, massacri privati”, come scrive Adami, “sono modi di vivere, l’altro sistema nervoso di quando esco con la macchina fotografica”.

Il 1968 è l’anno di alcuni importanti appuntamenti espositivi, come la Biennale di Venezia, in cui Valerio Adami figura con una sala personale, e le rassegne tenutesi all’Institute of Contemporary Art di Boston e al Jewish Museum di New York. Nel 1969 con lo scrittore Carlos Fuentes, autore dello scritto Lineas para Adami redatto l’anno prima, soggiorna in Messico e in Venezuale, a Caracas, dove il Museo de Bellas Artes ospita una sua personale. Nel 1970 espone a Parigi alla Galerie Maeght, che da allora diviene la principale referente per la sua opera, e il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris gli dedica una grande mostra, in seguito trasferita a Ulm. Il lungometraggio da lui realizzato nel 1971, Vacanze nel deserto, viene premiato al Festival di Tolone.

Durante il soggiorno in Baviera nel 1974 Valerio Adami pubblica il volume Das Reich-10 Lektionen uber das reich con lo scrittore tedesco Helmut Heissenbuttel. Seguono altri importanti eventi editoriali: il libro di Marc Le Bot Valerio Adami. Essai sur le formalisme critique, edito nel 1975, e il saggio di Jacques Derrida dedicato alla sua opera, pubblicato nel volume del 1977 La verité en peinture. Nel 1979 soggiorna a Città del Messico in occasione di un’importante personale allestita al Museo de Arte Moderno, trasferita poi all’Israel Museum di Gerusalemme. Nel 1980 Italo Calvino è l’autore di Quattro favole d’Esopo per Valerio Adami. Nel 1981 si stabilisce nel Principato di Monaco, pur continuando a viaggiare per l’Europa, a Madrid e a Londra. Espone nel 1983 alla Fuji Television Gallery di Tokio e nel 1984 a New York, anno in cui smette di datare i suoi dipinti. Nel dicembre dell’anno successivo, il Centre Georges Pompidou di Parigi gli dedica un ampia retrospettiva a cura di Alfred Pacquement, in seguito trasferita in Palazzo Reale a Milano; il ricco catalogo delle opere è introdotto da Dore Ashton. Entra nel Consiglio di amministrazione del Collège International de Philosophie. Del 1986 è la scenografia da lui realizzata nella piazza centrale a Ginevra per il 450° anniversario della riforma di Calvino, e del 1987 sono due monumentali opere pittoriche sul tema del Viaggio di Perseo per l’atrio della Gare d’Austerltz a Parigi. Nello stesso anno viaggia nei paesi scandinavi dove espone in diverse gallerie.

Nel 1989 pubblica Le règles du montage e, in occasione del bicentenario della Rivoluzione Francese, realizza un grande affresco per la facciata del Théâtre du Châtelet di Parigi. Nel 1990 presenta un’antologica all’Ivam Centre di Valencia, con testi di Octavio Paz e José Jiménez. Per il progetto del Park Hyatt Hotel a Tokyo, firmato dagli architetti Kenzo Tange e John Morford, Valerio Adami realizza nel 1993 quattro grandi pitture. Nel 1995 viene fondato l’Institut du Dessin. Dopo le vaste rassegne proposte a Firenze in Palazzo Medici Riccardi nella primavera 1996 e al Museum Bochum in Germania nell’autunno seguente, nel 1997 espone al Tel Aviv Museum of Art e, presentando Gli Adami di Adami, al Refettorio delle Stelline a Milano. Realizza per Giancarlo Menotti il manifesto del Festival di Spoleto, che gli dedica una mostra personale. Nel 1998 il Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires ospita una sua ampia retrospettiva. Con il titolo Sinopie esce nel 2000 una sua raccolta di scritti e riflessioni sull’arte; a Meina, sul Lago Maggiore, crea la Fondazione Europea del Disegno.

Edmondo Bacci: la vita, le opere, le esposizioni

Edmondo Bacci nasce a Venezia nel 1913. Dal 1932 al 1937 frequenta l’Accademia di Belle arti di Venezia, allievo di Virgilio Guidi e Guido Cadorin. Sin dal 1934 partecipa alle collettive dell’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia e alle iniziative organizzate alla Piccola Galleria di Venezia dove trovano ospitalità gli artisti d’avanguardia del momento. In questi anni inizia per Bacci il duraturo rapporto con il gallerista Carlo Cardazzo che, col fratello Renato, dirige la Galleria del Cavallino A Venezia. Proprio Cardazzo nel maggio 1945 ospita la sua prima personale.
Marghera, fulcro della rinascita economica post bellica, e le suggestioni offerte dalla luce della laguna filtrata dalle lamiere metalliche e dai fumi delle ciminiere, sono le ispirazioni che Edmondo Bacci trasferisce nei “Cantieri” e nelle “Fabbriche”, tele eseguite attorno al 1950, in cui l’artista matura la funzione spaziale del colore destinata a divenire protagonista nei suoi lavori successivi. La prima partecipazione alla Biennale di Venezia risale al 1948, dove tornerà con costanza fino al 1958, anno della sua sala personale.
Nel 1952 attorno alla Galleria del Cavallino si registrano le prime manifestazioni del gruppo dello Spazialismo veneziano, movimento cui Edmondo Bacci aderirà nel settembre 1953. Le riflessioni pittoriche del momento vedono il progressivo abbandono del segno e della struttura già peculiari delle “Fabbriche” per cedere il passo a una nuova intensità espressiva del colore che porterà l’artista a realizzare i cicli deli “Avvenimenti” e delle “Albe”.
Alla metà degli anni ’50 risale l’incontro con Peggy Guggenheim, collezionista di Tancredi nonché amica di Giuseppe Santomaso e Emilio Vedova, che diverrà sua fervida sostenitrice. Dopo la sua mostra alla Galleria del Cavallino nel 1956, l’anno seguente tiene un’importante personale negli Stati Uniti, alla Seventy-Five Gallery di New York in occasione della quale numerose opere entrano in importanti collezioni americane, fra cui l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo. Partecipa, quindi, a varie collettive del movimento spaziale, tra cui Espacialismo alla Galeria Bonino di Buenos Aires nel 1956.
Nel 1957 espone alla Galleria del Naviglio a Milano, alla Galleria d’Arte Selecta di Roma; partecipa, inoltre, alla mostra Between Space and Earth alla Marlborough Gallery di Londra. Segue la sua partecipazione a numerose esposizioni in Europa e negli Stati Uniti: nel 1961 alla Drian Gallery di Londra e alla Galerie 59 di Aschaffenburg in Germania; nel 1962 alla Frank Perls Gallery di Beverly Hills; nel 1963 alla Neue Galerie di Graz. L’anno successivo figura al Carnegie Institute di Pittsburgh e nella mostra della Peggy Guggenheim Collection alla Tate Gallery di Londra.
Tra il 1965 e il 1966 espone al Columbia Museum of Art, Columbia, e nella sede della Renaissance Society, Chicago. Nel 1974 ottiene la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, che terrà sino all’anno della sua improvvisa scomparsa nel 1978. Importante è l’antologica del 2023 alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia.