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a cura di Paolo Fabbri
10.12.2000 — 28.02.2001
a cura di Paolo Fabbri
10.12.2000 - 28.02.2001L'attenzione della critica, l'interesse del mondo della cultura internazionale, il favore del grande pubblico hanno sempre accompagnato le mostre che importanti musei hanno dedicato a Valerio Adami, uno degli artisti contemporanei più conosciuti in Italia e all'estero. Se l'ampia rassegna al Centre Pompidou a Parigi tra il 1985 e il 1986 è stata considerata il momento riassuntivo senz'altro più importante del suo lavoro sin dagli anni '60, altri eventi espositivi di rilievo primario si sono susseguiti successivamente, sino alle retrospettive al Tel Aviv Museum of Art nel 1997 e al Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires nel 1998, e alla sceltissima mostra Ritratti e volti letterari nella primavera del 2000 presso Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano.
L'aver costituito nel 1995, su iniziativa di intellettuali e collezionisti vicini all'artista, l'lnstitut du Dessin - Fondation Adami con sede a Parigi, con la dotazione di un corpus consistente di lavori di grande formato, ha poi consentito di non disperdere opere fondamentali per la lettura del percorso creativo dell'autore.
Si è ritenuto quindi di notevole interesse proporre una mostra dal taglio inedito e particolare, centrata sulla pittura di Valerio Adami tra il 1990 e il 2000, dagli anni in cui il suo linguaggio raggiunge la piena maturità espressiva sino alle esperienze più recenti, connotate da una nuova definizione dello spazio. Con una selezione di cinquanta dipinti provenienti dalla Fondation Adami e da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, la mostra ha evidenziato come la ricerca formale, che negli anni '60 decostruiva i luoghi e gli oggetti della quotidianità per poi successivamente scoprire attraverso la memoria neoclassica la figura del corpo umano, sia infine giunta a una dimensione di racconto pervaso da un nuovo, inedito lirismo.