Home / Esposizioni / Savinio, gli anni di Parigi. Dipinti 1927-1932
a cura di Pia Vivarelli
09.12.1990 — 10.02.1991
a cura di Pia Vivarelli
09.12.1990 - 10.02.1991Il 9 dicembre 1990 si inaugura a Verona la vasta rassegna dedicata alla figura di Alberto Savinio, personalità di straordinario spessore intellettivo, che operò su diversi fronti dell’espressione artistica, dalla musica alla pittura, dal teatro alla letteratura e alla saggistica. L’esposizione, realizzata con il patrocinio della Regione del Veneto, si articola in due sedi – Galleria Civica d'Arte Moderna Palazzo Forti e Galleria dello Scudo – indagando il periodo più intenso del percorso creativo dell’autore, coinciso con gli anni di permanenza a Parigi.
Gli oltre novanta dipinti riuniti per l’occasione, eseguiti tra il 1927, anno della sua prima mostra personale, e il 1932, prima del suo ritorno in Italia, per data di esecuzione e contesto in cui sono stati creati, consentono di documentare la ricchezza di soggetti e la profondità dei rapporti intrattenuti da Savinio con i protagonisti del contesto culturale europeo dell’epoca.
Il percorso si apre con tele eseguite nel 1927, come il ritratto postumo di Apollinaire, Les philosophes e Le rêve du poète, fra le numerose testimonianze che attestano il valore evocativo del suo lavoro, alimentato da profonde conoscenze filosofiche che spaziano attraverso le epoche storiche.
L’esposizione comprende inoltre il dipinto Objets dans la forêt (1927-1928), appartenuto ad Albert Sarraut, ministro degli Interni francese; Le Rois Mages (1929) proveniente dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Figurano inoltre Escalade du ciel (1929) e Attente d'Egée (1930), due delle opere inedite proposte per l'occasione, accanto ai lavori di grandi dimensioni eseguiti per casa Rosenberg ora riuniti per la prima volta. I ritratti di Waldemar George (1929) e Roger Lacombe (1930) testimoniano i rapporti di amicizia con l'artista, così come la frequentazione con Malaparte è ricordata da Le due sorelle (1932), già in collezione dello scrittore.
Con documenti e scritti, alcuni dei quali inediti, la mostra illustra inoltre la produzione letteraria dell'artista in quel periodo, la sua attività di critico d'arte per riviste italiane e francesi, e il suo rapporto con i galleristi Paul Guillaume e Léonce Rosenberg. L’iniziativa, di carattere strettamente scientifico, intende dunque dimostrare quanto originale fosse la sintesi che univa la cultura "metafisica" e i pensieri personali dell'artista agli sviluppi surrealisti delle avanguardie francesi.
La mostra è ideata e curata da Pia Vivarelli con la collaborazione di Giorgio Cortenova, Massimo Di Carlo, Angelica e Ruggero Savinio e Massimo Simonetti. Il catalogo, pubblicato da Electa, reca contributi di Giuliano Briganti, Mila De Santis, Gaspare Falsitta, Daniela Fonti e Franco Rella, quindi una biografia di Nicoletta Boschiero e un'antologia di scritti e documenti rari.