Home / Esposizioni / Salvo, archeologie del futuro. Opere 1972-1992
a cura di Renato Barilli
06.12.1992 — 31.01.1993
a cura di Renato Barilli
06.12.1992 - 31.01.1993Salvo, archeologie del futuro è il titolo della rassegna, realizzata con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, in corso alla Galleria dello Scudo dal 6 dicembre 1992. Con oltre cinquanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, il progetto espositivo evidenzia come la memoria del passato, costantemente presente nell’opera dell’autore, proietti il suo lavoro in un una dimensione atemporale.
L’iniziativa riconferma il rilievo della figura di Salvo nel corso degli anni ’70, dopo gli esordi nell’ambito del clima torinese dell’Arte Povera e fino all’esaltazione dei valori della pittura allo stato puro, lungo un percorso che vede sperimentate varie tecniche, dalle iscrizioni sulle lapidi al disegno. Le opere selezionate documentano, quindi, gli esiti del passaggio da una situazione concettuale e comportamentista alla ricerca pittorica centrata sulla rivisitazione del Quattrocento e del mito, proseguita nel decennio seguente con un’ampia varietà di temi nello spirito di un rinnovato primitivismo.
Aprono la mostra la lapide Il lamento di Assurbanipal (1972) e il grande dipinto San Martino e il povero (1973), esposto nel 1974 a Colonia al Wallraf-Richartz Museum accanto a capolavori dell’arte antica, quest’ultimo presentato a Verona assieme ad alcune pitture del ciclo San Giorgio e il drago scelte tra le più significative.
Seguono le opere eseguite nel periodo 1975-1980, tra le quali sono da segnalare Cavalieri medievali tra le rovine (1977) e, con numerose altre, le scene mitologiche Biga-auriga di proprietà del Civico Museo d’Arte Contemporanea di Milano ed Ercole e l’Idra, entrambe del 1978, già esposte a Milano nella grande rassegna personale alla Rotonda della Besana nel dicembre 1987.
I temi sviluppati negli anni ’80 rappresentati in questa esposizione veronese – i paesaggi con rovine classiche, i minareti, le cattedrali dagli "interni con funzioni straordinarie" – sono documentati da lavori dal ricco iter espositivo europeo. Il percorso si conclude con alcuni quadri di recente esecuzione, in cui l’attenzione di Salvo insiste ancora sull’elemento architettonico, reso però in una luce nuova, più tersa.
La mostra, progettata da Massimo Di Carlo e Massimo Simonetti, è curata da Renato Barili. Il catalogo, edito da Mazzotta, reca un suo fondamentale contributo, oltre ai testi di Luigi Meneghelli e dello scrittore Giuseppe Pontiggia, dedicati rispettivamente al linguaggio e alla personalità di Salvo, i cui rapporti più che ventennali con l’ambiente culturale in Germania sono sintetizzati nell’intervento del noto mercante tedesco Paul Maenz. Completano il volume un’autobiografia e il trattato "Della Pittura" in cui nel 1980 l’artista ha raccolto il suo pensiero.