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a cura di Pia Vivarelli
23.02.1990 — 31.03.1990
a cura di Pia Vivarelli
23.02.1990 - 31.03.1990Con oltre cento opere provenienti da collezioni pubbliche e private, il 23 febbraio 1990 si inaugura a Verona, alla Galleria dello Scudo e alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, l’esposizione antologica dedicata a Renato Birolli, volta a documentare l’intero percorso creativo dell’artista, dai lavori dei primi anni ’30 legati al chiarismo lombardo, agli ultimi eseguiti nel 1959 poco prima della sua improvvisa scomparsa. La rassegna, a cura di Pia Vivarelli, nasce da un progetto promosso dal Comune di Milano e dal Comune di Verona, in collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e la partecipazione di Galleria dello Scudo.
Il percorso si articola in sei sezioni, riferite alle sei fondamentali mostre che Renato Birolli tiene in Italia e all’estero, corrispondenti ad altrettanti momenti emblematici nell’evoluzione della sua ricerca: Galleria del Milione, Milano, 1932; Bottega di Corrente, Milano, 1940; Galleria di Santa Radegonda, Milano, 1945; la sala personale alla Biennale di Venezia, 1952; Catherine Viviano Gallery, New York, 1955; Haus am Waldsee, Berlino 1959.
Introducono l’indagine alcune opere esposte nella personale alla Galleria del Milione a Milano nel 1932. Tra esse figurano due tele delle Civiche Raccolte d’Arte di Milano quali Paesaggio urbano (1931) della collezione Boschi e S. Zeno pescatore (1931), oltre a numerose testimonianze di quella vena “primitiva” e “umana” in linea con le idee promulgate da Edoardo Persico.
Con i dipinti esposti a Bottega di Corrente a Milano nel 1940 si entra nel cuore del movimento milanese di cui Birolli fu protagonista e animatore. Tra essi figurano Eldorado (1935), L’età felice (1936) e Eden (1937) del Civico Museo d’Arte Contemporanea - collezione Boschi di Milano; nonché Sicilia (1940) della Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Numerosi sono inoltre i prestiti pubblici a documentare le sezioni successive, corrispondenti alla fase di transizione ancora densa di memorie figurative con opere provenienti dal Civico Museo d’Arte Contemporanea di Milano e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, sino alla lunga stagione astratta, che da dipinti come Palude - Porto Buso (1951-53) della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Verona, giunge alle serie degli "Incendi alle Cinque Terre" per concludersi con la grande tela Ricerca del vero canto (1958), capolavoro presentato l’anno stesso nella personale a New York. Non manca la presenza di opere conservate in collezioni pubbliche americane: Canto popolare fiammingo n. 1 (1957) del Detroit Institute of Arts, e Regione selvaggia (1958) dell’Art Museum Princeton University, dono di Stanley J. Seeger jr.
Un nucleo di trentacinque opere su carta di proprietà della famiglia Birolli completa la rassegna, cui si affianca una ricca sezione documentaria con numerose testimonianze fotografiche provenienti dall’archivio di famiglia. Per l’occasione viene edito da un esauriente catalogo edito da Mazzotta, con contributi critici di Giorgio Cortenova, Roberto Tassi e Pia Vivarelli, e un ricco apparato documentario a cura di Martina De Luca.