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a cura di Renato Barilli
09.12.1995 — 10.02.1996
a cura di Renato Barilli
09.12.1995 - 10.02.1996La mostra dedicata a Luigi Ontani, in corso a Verona alla Galleria dello Scudo dal 10 dicembre 1995, a pochi mesi dalla sala personale nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, riunisce oltre cinquanta lavori provenienti da collezioni pubbliche e private, evidenziando come il linguaggio dell’artista rappresenti una sorta di metamorfosi del classico rigenerato in una retorica paradossale della modernità.
La rassegna, realizzata con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, intende confermare il rilievo della figura di Ontani nel corso degli anni ’80, dopo l’esordio nell’ambito del clima povero-concettuale del decennio precedente vissuto però con l’ambiguità di un’opzione ludica che già caratterizza il suo repertorio, dall’oggetto che diviene opera d’arte all’azione comportamentale. I lavori selezionati documentano quindi lo svolgersi di un’esperienza che, con il gioco dell’ironia e dell’anacronismo, cerca di colmare la distanza tra storia e tempo reale ricorrendo ai mezzi tecnici più diversi, dalla fotografia gratificante per il rifiuto del bianco e nero all’acquarello diafano e immateriale, dalla tavolozza manierista di certe pitture a olio allo splendore cromatico del vetro e della ceramica.
Introduce la mostra Autoritratto nudo d’après Chirico, un tableau vivant del 1978 che emblematicamente riassume ogni citazione precedente e anticipa la raffinata serie di immagini stimolate dai viaggi in Oriente, anch’esse intrise di quel narcisismo edonistico divenuto ormai capace di ogni travestimento. Del 1982 sono le maschere dai colori squillanti come Sayang, un attraversamento della cultura indiana e balinese di cui ha scritto anche Goffredo Parise.
Il ritorno alla pittura che in quegli anni rappresenta un’audace inversione di tendenza è documentato da due acquarelli di notevoli dimensioni, il trittico Grillo Dante Ridondante in Inferno/Purgatorio/Paradiso del 1983 e la composizione con Orfeo e Euridice concepita nel 1984 per la grande rassegna Der Traum des Orpheus a Monaco di Baviera. Figurano poi, con altre opere a olio, l’allegoria di Endimione e Demonio esposta nella personale alla Galleria dell’Oca nel 1986 e II palazzo degli Ontani datato 1988, esempio di perfetta simbiosi tra una curiosa messinscena e una preziosa manifattura artigianale.
Da riferire ai primi anni ’90 sono Vanità in età e Indiarosa, fotografie ritoccate in cui l’artista ancora una volta si rappresenta come Narciso. Nella sezione dedicata ai lavori in ceramica viene proposta la sagoma sontuosa di Panontale del 1993 accanto alle quattro Ermestetiche e alla Tribù tabù eseguite per la Biennale di Venezia. Ispira il titolo della mostra la plastica e variopinta metamorfosi di Aida che chiude il percorso.
La rassegna, progettata da Massimo Di Carlo, Francesco Sandroni e Massimo Simonetti, è curata da Renato Barilli. Il catalogo edito per l’occasione reca un fondamentale contributo di Barilli ed è arricchito dai testi di Gabriella Belli e Manlio Brusatin, da un racconto letterario-magico di Gian Piero Bona e da una riflessione critica di Corrado Levi. Completa il volume un’ampia biografia redatta da Laura Lorenzoni, oltre ad una ricca sezione di apparati.