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22.11.1975 — 07.01.1976
L’antologica di Giorgio de Chirico, presentata dal 22 novembre 1975 alla Galleria dello Scudo, è la prima allestita in Italia dopo la nomina del "Pictor optimus" quale primo associato straniero all'Accademia di Francia. Le opere scelte per la mostra coprono un ampio arco temporale documentando le diverse stagioni del suo impegno pittorico, dalla metafisica al periodo barocco. La sua fonte è nel romanticismo allegorico di area germanica tra Boecklin e Feuerbach, alimentato dal pensiero filosofico di Nietzsche e dalla visione dei pittori oggetto di studio a Monaco di Baviera negli anni della sua giovinezza.
Ai “Manichini” degli anni ’10 e ’20, tra cui Il Vaticinatore datato 1919, Il filosofo o Les jeux terribles del 1925 dapprima appartenuto a Paul Guillaume e poi entrato nella collezione Chrysler jr., o Gli archeologi del 1928, si affiancano composizioni come la Natura morta antica del 1926 già in collezione Léonce Rosenberg, e temi quali i Bagni misteriosi del 1935, per giungere alla fase in cui l’artista approda a una personale rivisitazione del “seicentismo” che da Rubens arriva fino a Delacroix, ricreando i fasti dell’arte antica attraverso una raffinata conoscenza della tecnica pittorica, sino alla ripresa negli anni '50 dei più noti soggetti metafisici.