22.09.2018 — 01.11.2018
Dopo un lungo periodo di sospensione della pittura, dalla fine degli anni ’70 Emilio Vedova torna prepotentemente alla pittura con forza rinnovata, non solo nel gesto ma anche nell’uso del colore. Il viaggio in Messico del 1980 offre all’artista un “caleidoscopio di emozioni”, come lui stesso scrive in una lettera a Rudi Fuchs. Le suggestioni di quanto riportato nel suo Diario de Mexico del 1980-1981 si ritrovano già nella prima serie del ciclo Compresenze del 1981 esposto l’anno stesso a Eindhoven, e riemergono anche nella produzione successiva come dimostra la selezione di tecniche miste riunite per l’occasione, tutte connotate da una forza cromatica che l’artista va riscoprendo anche nei cicli di grandi dimensioni realizzati sin dai primi anni ottanta.