Renato Guttuso nasce a Bagheria, nella provincia di Palermo, nel 1912. Figlio di un agronomo dalle idee liberali, nutre sin dalla prima giovinezza un grande amore per la pittura che coltiva frequentando, nel suo paese d’origine, lo studio del pittore naturalista Domenico Quattrociocchi e la bottega del decoratore Emilio Murdolo. A Palermo dove compie gli studi liceali frequenta invece lo studio del pittore Pippo Rizzo. Esordisce nel 1928 alla Mostra Sindacale siciliana. Dopo la maturità classica, conseguita nel 1930, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, che ben presto abbandona per dedicarsi completamente alla pittura.
Poco più che ventenne Renato Guttuso espone alla I Quadriennale Nazionale romana del 1931, dove tornerà a esporre nel 1935 e 1937. Nel 1932 partecipa all’esposizione del “Gruppo dei pittori siciliani” alla Galleria del Milione a Milano; negli anni che seguono vive tra Roma, la Sicilia e Milano, stringendo rapporti di amicizia con pittori, tra i quali Birolli, Cagli, De Grada, Fazzini, Franchina, Mafai, Melli e Sassu. Si stabilisce definitivamente a Roma dove divide con Colacicchi e Scialoja uno studio che diviene presto un importante punto di incontro di artisti. Nel 1938 tiene la sua prima personale alla Galleria della Cometa, e l’anno successivo a Milano partecipa con il gruppo romano alla mostra di Corrente.
Nel 1942 presenta al Premio Bergamo Crocifissione, un dipinto dal tono violentemente espressionista che suscita reazioni polemiche e che prelude al realismo dai toni forti e drammatici che connoteranno la sua pittura nel secondo dopoguerra; due anni dopo prende parte alla Resistenza. Nel 1945 Renato Guttuso si reca in Francia dove diviene amico di Picasso e dall’anno successivo inizia a partecipare a numerose esposizioni anche all’estero. Prende parte al “Fronte nuovo delle arti”, nel tentativo di porre in evidenza le problematiche etiche e politiche della società, al di là del fatto puramente artistico, presentandosi insieme agli altri esponenti del gruppo alla XXIV Biennale di Venezia del 1948. Di questo periodo sono le serie dedicate alla Acciaierie di Terni e alle “Zolfare” siciliane. Militante del Partito Comunista, anche dopo lo scioglimento del “Fronte” avvenuto nel marzo 1950, rimarrà sempre legato a tematiche sociali e convinto sostenitore del Realismo.
Nel decennio successivo esegue anche numerosi ritratti e paesaggi; partecipa con dipinti di soggetto diverso alla mostra del 1964 alla Galleria del Milione a Milano, e nel 1966 realizza il ciclo Autobiografia. Colpito dagli avvenimenti del 1968, realizza per l’occasione il grande pannello murale che intitola Il giornale murale: maggio 1968. Nel 1973 dedica una serie di dipinti a Picasso recentemente scomparso e nel 1974 realizza Vucciria, poi donata all’Università di Palermo. Tra le numerose mostre a lui dedicate si ricordino le personali alla XXVI Biennale di Venezia del 1952, a New York (1958), Mosca (1961), Bagheria (1962), Parma (1963-64), Stoccolma (1978), e Venezia (1982). Renato Guttuso muore a Roma nel 1987.